Come rendere efficaci le tue lezioni in 7 mosse
Dopo più di 20 anni passati a studiare e insegnare le metodologie più efficaci e coinvolgenti per fare il docente, il tutor o il coordinatore dei corsi di formazione, voglio parlarti di una delle metodologie più usate, forse la più usata, da chi insegna: la lezione.
Nonostante la sua ampia diffusione, sono ancora tanti, i docenti che utilizzano male la lezione; voglio perciò svelarti alcuni trucchi per eccellere come insegnante grazie ad un uso efficace di questo metodologia didattica.
Quindi, se sei un professionista (non necessariamente un formatore di professione) e hai deciso di proporti come “esperto”, per insegnare nei corsi di formazione o aggiornamento, continua a leggere questo articolo: avrai modo di verificare cosa fai già bene e di individuare se c'è qualche altro accorgimento con cui migliorare il tuo stile.
Come fare una lezione efficace?
Cosa dovrebbe fare un docente che intende migliorare le sue performance in aula?
Poche cose (e importanti)
Il tempo è un fattore critico per tutti. E ne abbiamo sempre meno per stare in aula. Un buon corso dovrebbe quindi unire la teoria (il minimo indispensabile) con la pratica, alla quale dovrebbe essere dedicata la maggior parte del tempo utilizzato in aula.
In più, ?una regola fondamentale dell'apprendimento è che più cose sentiamo, meno ne ricordiamo.
Un nuovo ingrediente: il“SEDaMo” (Storie, Esempi, Dati, Modelli)
In una buona lezione (chiara, convincente, carismatica) dovrebbero essere contenuti storie, esempi, dati e teoria (modelli):
- Storie, metafore, aneddoti, casi di vita vissuta aiutano a semplificare concetti complessi, immedesimarsi in una situazione o a sognare
- Gli esempi aiutano a capire meglio come funzionano le cose
- I dati convincono perché danno concretezza
- Spiega i modelli di interpretazione della realtà per aiutare chi partecipa ad un corso ad avere chiavi di lettura diverse da quelle che già possiede ed usa
Pro-vocare coinvolge
Una relazione anche interessante ma carica di notizie che vengono raccontate sempre nello stesso modo, spesso produce cali di attenzione perché chi ascolta (sarà capitato anche a te) si abitua ad uno standard e, di conseguenza, manca quella parte di giusta tensione legata all'incertezza, al nuovo.
Se vuoi evitare questi cali di attenzione, un sistema semplice è quello di dare il senso dell’imprevisto alla tua docenza con domande, citazioni, aforismi, per rendere le tue lezioni più stimolanti per chi ti ascolta ed aumentare l'interazione tra te e gli studenti.
Un sistema ottimo per favorire l'apprendimento "attivo".
E-book
Organizzare e gestire una riunione
Come eliminare le perdite di tempo e rendere produttive le tue riunioni
Il manuale pratico per preparare con cura ogni incontro, dagli elementi organizzativi alla gestione dei partecipanti
Include 5 schede operative con le domande del coach!
"Ricucire" gli stimoli dei partecipanti
Claudia Piccardo, consulente e formatrice ISTUD, in un suo articolo intitolato “La lezione” (pubblicato su FOR – Rivista AIF per la Formazione n. 13-14, ottobre 1991), distingue 3 modi di fare lezione:
- La lezione frontale, con la quale il docente rappresenta un po’ un attore che recita di fronte alla platea, con un “copione già scritto”.
- La lezione attiva, che si basa sul modello di apprendimento proposto da Socrate, cioè sul dialogo tra docente e allievo/i
- La lezione riflessiva, che ha l’obiettivo di “ricucire” i pezzi di sapere rimasti dispersi nel corso dell’erogazione del programma formativo (ad esempio, rispondere a domande rimaste aperte, dare un senso alle difficoltà ed ai dubbi sorti durante l’esperienza formativa, riassumere le evoluzioni del gruppo e le pietre miliari del corso, …)
La lezione attiva e riflessiva, richiedono una maggiore presenza ma risultano sicuramente più stimolanti e coinvolgenti rispetto alla lezione frontale, soprattutto perché rappresentano, nello stesso tempo, una sintesi tra gli apprendimenti del gruppo e degli individui e gli aspetti rimasti in sospeso.
L'umorismo diverte, sorprende e... insegna
Diverse persone hanno maturato un vissuto infelice della scuola (e della formazione) perché gli è stato insegnato che per imparare bisogna essere seri e lavorare duro.
Oggi sappiamo che, piuttosto che la sofferenza, sono il divertimento, l’empatia e le emozioni che, in genere, motivano e aiutano le persone ad apprendere.
E aumentano il gradimento di un corso e l’entusiasmo dei partecipanti, ovviamente.
Usa con intelligenza la strumentazione disponibile
Prima di introdurre un nuovo strumento nella tua docenza (lavagna a fogli mobili, videoproiettore, slides, film, fiction e cartoni animati), considera come dovresti usarlo e quale effetto vorresti ottenere. E, prima di entrare in aula, provalo in modo da poterlo usare con fluidità, una volta iniziato il tuo corso.
Tieni anche presente, se vuoi, che usarli non è obbligatorio e, anzi, quando tutti usano gli “effetti speciali”, alla fine ti distingui e crei una relazione più empatica con chi ti ascolta proprio parlando "a mano libera" e senza alcuno strumento.
CHECK POINT TEAM
Come sta il tuo Team?
In quale fase di sviluppo si trova?
Ricevi il feedback di valutazione! Rispondi alle domande di questo TEST GRATUITO.
Rispetta la "curva di attenzione"
La curva di attenzione indica che le persone mantengono il loro massimo potenziale di apprendimento per un tempo limitato.
Quindi, in generale conviene prevedere almeno una pausa a metà mattina o pomeriggio e, soprattutto, dei cambi di ritmo (ad esempio con un’esercitazione o un breve gioco didattico o un momento di interazione tra docente e partecipanti) ogni 30-45 minuti: questa strategia servirà a mantenere alta l’attenzione per tutta la durata del corso.
Quali metodologie ti interessa conoscere?
In questo articolo sulle metodologie didattiche sono voluto partire dalle basi, che poi tanto basi non sono, con 7 accorgimenti, utili se devi progettare e realizzare una lezione.
In attesa di scoprire se li hai applicati, se li applicavi già o se hai deciso di non cambiare il tuo stile (sarò davvero felice di leggere un tuo commento a questo articolo) e se ti interessano altre metodologie chiedimi di parlarne: mi darai delle idee e avrai un riscontro della tua esperienza.
COMUNICAZIONE V.E.R.A. Capo-Collaboratore
Come parlare con ogni dipendente senza che le tue parole cadano nel vuoto ma "portino acqua allo stesso mulino"
Allenati a dare e otttenere il massimo
da ogni collaboratore!
Ciclo di webinar
di Coaching!