Che differenza c’è tra Teambuilding, Outdoor training e Formazione esperienziale?
Teambuilding, Outdoor training e Formazione esperienziale sono spesso usati come sinonimi. In realtà, ci sono alcune differenze rilevanti fra questi 3 termini che, forse, non conosci.
Vediamo, perciò, di chiarire meglio in cosa consistono e quando e come può essere utile usare queste tecniche col proprio gruppo aziendale.
Il Teambuilding
Il Teambuilding è utile per rafforzare le variabili più importanti di un gruppo: "clima di lavoro" e processi di interazione fra i suoi membri.
I Teambuilding vengono quindi organizzati con due obiettivi fondamentali:
- Consolidare l'identità del Team (senso di appartenenza)
- Migliorare il modo di lavorare insieme delle persone facenti parte di quel gruppo (teamworking)
In origine, quindi, con il concetto di Teambuilding non ci riferiva tanto alla metodologia utilizzata quanto all'obiettivo perseguito.
Oggi, però, questo termine viene spesso utilizzato anche come sinonimo di 2 metodologie didattiche: l'Outdoor training e la Formazione esperienziale.
L'Outdoor training
L'Outdoor training, invece, è una metodologia esperienziale di formazione coi gruppi basata su:
- attività prolungate in mezzo alla natura (trekking o canyoning, costruzione di zattere o ponti di corde, ecc.)
- attivitià di tipo sportivo (rugby, calcetto, ciclismo, canoa o canottaggio, ecc.),
- giochi didattici all'aperto, in questo caso, spesso di breve durata (le cosiddette small techniques).
L'Outdoor training viene spesso definito Teambuilding anche se può essere e, spesso viene, usato per perseguire obiettivi formativi diversi dal rafforzare il gruppo.
L'Outdoor training, infatti, è molto indicato anche per migliorare le capacità di leadership (ovvero, la capacità di guidare un gruppo), comunicare, negoziare e gestire i conflitti, risolvere problemi, decidere, organizzarsi e lavorare per processi.
L'Outdoor training può essere considerato una sotto-categoria di una metodologia più ampia, nota come Formazione esperienziale.
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La Formazione esperienziale
La Formazione esperienziale consiste nell'imparare dall'esperienza: un approccio che ribalta la logica secondo cui per imparare bisogna prima conoscere e poi provare ad applicare.
La filosofia esperienziale parte da un presupposto: i comportamenti organizzativi (comunicare, lavorare in gruppo, organizzare il lavoro, gestire un gruppo, negoziare, ...) possono essere appresi con attività pratiche, come le simulazioni, l'Outdoor training, la fotografia, la cucina, il teatro, la realizzazione di cortometraggi, la giocoleria, lo yoga della risata, la meditazione, ecc.
Queste attività sono organizzate in modo da permettere di avere un riscontro immediato dell'efficacia dei propri comportamenti (in base al successo o all'insuccesso dell'esercitazione svolta).
Alle esercitazioni seguono sempre uno o più momenti di debriefing in cui i partecipanti hanno modo di ripercorrere le fasi esperienziali e ragionare sulle scelte fatte e le azioni compiute durante le attività pratiche. Una rielaborazione mediante cui il trainer aiuta ciascun partecipante ad apprendere cosa può migliorare nel proprio abituale modo di agire.
Se, ad esempio, partecipo ad un'esperienza teatrale (organizzare uno spettacolo) che ha come obiettivo quello di imparare a gestire i processi di lavoro, ho modo di accorgermi subito se lo spettacolo ha avuto successo. Ad esempio, in base a quante persone sono riuscito a coinvolgere (quantità di pubblico), alle reazioni degli spettatori (applausi o fischi), oltre che dall'eventuale recensione di uno o più esperti.
In base al risultato, ho così la possibilità di capire cosa ha funzionato e cosa rifarei di diverso e infine, tra le consapevolezze acquisite, cosa posso utilizzare per ottimizzare le mie prestazioni lavorative.
Perchè queste metodologie vengono utilizzate sempre più spesso?
L'uso di queste metodologie nella formazione si sta diffondendo "a macchia d'olio". Perchè?
- Permettono di misurarsi con delle situazioni e dei risultati concreti
- Sono divertenti e coinvolgenti
- Attivano in modo completo le energie psicofisiche dei partecipanti
- Rispetto alla formazione tradizionale sono più incisive (danno, in genere, risultati migliori)
Il problema è che quando una metodologia diventa di moda si espone anche ad alcuni rischi e criticità. Ma quali?
Formazione esperienziale: la più efficace, a patto che...
Nella mia esperienza, la Formazione esperienziale è più efficace di quella tradizionale, proprio perchè è più coinvolgente e rende più facile mettersi in gioco.
E quando questo tipo di formazione non funziona o dà esiti limitati o deludenti dal punto di vista degli apprendimenti, le ragioni sono imputabili a pochi motivi:
- Viene proposta perchè di moda e non perchè frutto di una scelta coerente con il contesto organizzativo specifico di un'azienda. Una superficialità che, ovviamente, comporta delle conseguenze: quando gli obiettivi della metodologia non sono chiari è più difficile, infatti, raggiungere risultati positivi.
- Vengono scelti trainer poco preparati. Capita, in questi casi, che il trainer proponga esercitazioni poco coerenti con gi obiettivi di apprendimento da raggiungere; oppure, che non curi a sufficienza la fase del debriefing, fondamentale invece per poter rielaborare l'esperienza in funzione degli apprendimenti attesi.
- Viene dedicato poco tempo alle attività. Tutto si riduce, così, in poco più di una scampagnata che lascia un buon ricordo (comunque apprezzabile) ma non produce apprendimenti significativi.
Per arginare queste cause di insuccesso, quindi, la soluzione è semplice: rivolgersi sempre ad un professionista preparato (sia dal punto di vista pratico che teorico) in grado di aiutarti a verificare se questa metodologia è funzionale agli obiettivi specifici della tua realtà aziendale. Un trainer che, soprattutto, sappia realizzare un percorso esperienziale capace di generare gli apprendimenti più utli, quelli di cui la tua organizzazione ha effettivo bisogno.
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