Massimo Fancellu

Coaching per il team

Ti sembra di “parlare arabo” coi dipendenti? - Massimo Fancellu

Ti sembra di “parlare arabo” coi dipendenti?

Una sera, una donna, al fidanzato (con cui sta insieme da 18 anni) che l'ha appena riaccompagnata sotto casa, prima di scendere dall'auto, a bruciapelo gli dice: "Da adesso in poi, o hai intenzioni serie e, quindi, mi vuoi sposare, oppure non ti fare più vivo!". Il fidanzato, per tutta risposta, non si fa più vivo.

Questa donna è stata efficace o no nel comunicare? 
DIPENDE.

Se il suo obiettivo era quello di mettere alle strette il fidanzato per sposarsi e, quindi, voleva mantenere la relazione con lui, sicuramente la sua comunicazione non è stata efficace.

Al contrario, se l'intenzione della donna era di arrivare ad una svolta nella loro storia d'amore (in un modo o nell'altro), di sicuro, col suo messaggio perentorio ha raggiunto l'obiettivo. La sua comunicazione è stata altrettanto efficace se, ormai stufa di quel fidanzato, la donna stesse cercando un pretesto per scaricarlo. 

A cosa rinunci quando sbagli modo di comunicare con un dipendente?  

Ti ho voluto raccontare questa storiella perché, nella sua semplicità, esprime bene uno dei punti chiave della comunicazione: più che ciò che diciamo è il come lo diciamo e quello che vogliamo ottenere a determinare il risultato.

Ma quanto siamo attenti alle conseguenze che può avere il nostro modo di comunicare?

Molte volte, prestiamo poco caso al modo in cui il nostro messaggio viene percepito dall'altra parte. Una trascuratezza spesso frutto di abitudini errate e di poca conoscenza dei fattori che permettono di andare dritti al punto in ogni confronto con un'altra persona. Ignorare gli aspetti legati alla comunicazione, però, significa rinunciare a una parte importante del potere che potremmo avere per "portare acqua al nostro mulino". Una disattenzione che, nel caso della fidanzata di lungo corso protagonista della storiella, potrebbe esserle costato il matrimonio e lo stesso proseguo della relazione.

E che, naturalmente, può avere pesanti ripercussioni anche al lavoro; ad esempio, ogni volta che, se sei un capo, devi parlare con un tuo dipendente. Farsi capire e seguire dai dipendenti (o altri collaboratori), non a caso, è una delle maggiori difficoltà con cui devono battagliare imprenditori e dirigenti.

Non so se succede anche a te ma, molte volte, durante i miei corsi o gli incontri di Coaching, infatti, i Team leader si lamentano di come sia difficile, in azienda, "cavare un ragno dal buco" da alcune persone che sembrano ascoltarti mentre, in realtà, stanno pensando a cosa fare dopo il lavoro o che, magari, ti rispondono a monosillabi o sempre al solito modo, senza possibilità di farli ragionare diversamente. Sono tutte situazioni in cui,  dopo un po' che parli,  finisce che ti "senti tu lo strano" perché ti sembra di "parlare arabo".

In questi, come in altri vari casi, a monte c'è un problema di comunicazione. Un problema di interazione, di dialogo fra il capo, il responsabile e il dipendente.

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Non aspettare che sia l'altro a capire, cambia piuttosto parole, tono e tempi 

Questo vuol dire che il capo non dice cose giuste?
Affatto! Quasi sempre, il superiore non dice cose sbagliate, piuttosto le cose giuste le dice in modo sbagliato o nel momento sbagliato. Oppure, semplicemente, si fa spiazzare da reazioni, risposte del collaboratore che lo colgono impreparato (almeno finché non impara quale è lo schema e come cambiarlo).

E quando le cose vanno in questo modo, fra capo e dipendente non c'è comunicazione, o per lo meno, non c'è vera comunicazione (efficace, quindi), ma solo parole che sfumano nell'aria senza lasciare traccia. 

Non è un invito a gettare la spugna coi dipendenti poco motivati, naturalmente. Infatti, ciò che il lavoro sulle competenze relazionali (le famose soft skills) ampiamente dimostra è che:

ogni persona, presa nel modo giusto, può cambiare atteggiamento

Che vuol anche dire che pensare di poter avere dipendenti che, anziché problemi, ti portano soluzioni è alla portata di ogni team leader, man mano che impari a trattare con ogni persona usando le giuste parole e le giuste domande, col giusto tono, al momento giusto.

Quando potrà accadere tutto questo? Nel momento stesso in cui deciderai che di lamentele sterili, incomprensioni e lassismo ne hai abbastanza e avrai voglia, invece, di metterti in gioco per apprendere modi più accorti di comunicare  e, quindi, di portare risultati utili al tuo lavoro. 

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Massimo Fancellu
 

Sono un formatore e un Coach professionista specializzato nello sviluppo dei Team aziendali. Col mio metodo “TEAM IN 3 PASSI” aiuto i Team di lavoro che vogliono essere più efficaci ed efficienti. Questo in azienda significa lavorare con più affiatamento, maggior benessere e aumentare la produttività del gruppo.

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