Massimo Fancellu

Coaching per il team

Cosa spinge le persone a darsi da fare? - Massimo Fancellu

Cosa spinge le persone a darsi da fare?

"C'è un solo modo al mondo per indurre qualcuno a fare qualcosa ed è quello di far sì che voglia farlo. Ricordate, non c'è nessun altro modo".   

Questo è il concetto chiave che riassume ciò che sta alla base della motivazione di ogni persona: ad esprimerlo, il secolo scorso, fu il grande scrittore e conferenziere statunitense Dale Carnegie, punto di riferimento nel mondo dei corsi di auto-miglioramento, formazione aziendale e gestione delle relazioni interpersonali. 

"Certo", continua Carnegie, "puoi convincere qualcuno a consegnarti il suo orologio ficcandogli la canna di una pistola fra le costole. Puoi costringere i tuoi dipendenti ad accordarti la loro collaborazione, finché non gli volti la schiena, minacciandoli di licenziamento. Puoi obbligare un bambino a fare quello che vuoi, sculacciandolo o minacciandolo. Ma questi metodi brutali hanno ripercussioni indesiderabili."

La motivazione non può mai essere forzata

Qualche giorno fa ho scritto che non esiste una motivazione unica che va bene per tutti. Ciò che motiva te non per forza motiva allo stesso modo un'altra persona. Questo perché nella spinta motivazionale entra in gioco un elemento imprescindibile: l'individualità della persona, il suo essere diversa da qualsiasi altra. 
Non solo! Quella stessa persona può cambiare o dare un peso diverso alle sue motivazioni nel tempo, in base alla fase di vita che attraversa. Le motivazioni variano, inoltre, anche in base al sesso, alla generazione di appartenenza, alla categoria sociale, al contesto culturale...

Trasportato nell'ambito professionale, questo significa che devono essere le persone a voler fare un buon lavoro, non si può prescindere da questo! D'altronde, le aziende sono piene di tentativi falliti da parte di manager, capi, dirigenti di voler imporre col pugno duro più impegno, entusiasmo ed efficienza ai propri collaboratori.

I leader creano squadre affiatate e motivate, non emanano ordini dall'alto

Ma per riuscire ad avere attorno a sé collaboratori volenterosi e responsabili, che remano nella tua stessa direzione, occorre conoscere e usare con vantaggio reciproco le leve motivazionali di ogni singola persona.

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Cosa vogliono le persone realmente?

"Non molte cose. La salute e la difesa della vita, Cibo. Sonno. Denaro e le cose che si possono acquistare. La vita nell'aldilà. Gratificazione sessuale. Il benessere dei figli. Un senso di importanza".  (Dale Carnegie)

Fra tutti però, secondo Carnegie, quello che le persone riescono meno a soddisfare è il desiderio di essere importanti, (il c.d. "desiderio di grandezza" di Freud): un bisogno biologico impellente quasi quanto mangiare o dormire.  

Perciò, è vera motivazione la motivazione ad eccellere, insita biologicamente in ogni persona. Dunque, non è realmente motivato chi semplicemente compie le azioni richieste dal proprio ruolo ma chi lavora con uno scopo reale, con un obiettivo sentito valido e importante da ambo le parti. 

In tempi più recenti, inoltre, un altro importante contributo allo studio della motivazione è arrivato da Paul Lawrence e Nitin Nohria, due emeriti professori della Harvard Business School.
Lawrence e Nohria hanno infatti individuato nella neurofisiologia del cervello 4 basilari leve motivazionali, frutto dell'evoluzione della specie umana: 

  1. Bisogno di possedere
    Ovvero, una motivazione innata ad acquisire beni ed esperienze ritenute di valore dalla persona 
  2. Bisogno di relazionarsi
    Ovvero, una motivazione innata a interagire con gli altri e a scambiarsi aiuto e affettività 
  3. Bisogno di imparare
    Ovvero, una motivazione innata a cercare,  conoscere, apprendere, scoprire il mondo mediante la ragione e l'immaginazione
  4. Bisogno di difendersi
    Ovvero, una motivazione innata di autodifesa della propria persona e dei propri valori 

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Ascoltare e capire vengono prima di motivare

Motivare è fra le principali responsabilità di chi guida un gruppo di lavoro (a questo proposito, guarda anche "Cosa funziona per motivare le persone").
Per un leader, prendersi cura dei propri dipendenti è uno dei modi più efficaci (e gratificanti) per prendersi cura della propria azienda.  
Cosa può fare, allora, chi dirige un Team aziendale per incidere sulle prestazioni, sull'efficienza e sulla partecipazione attiva dei suoi colleghi?

Prima di pensare a cosa vuoi ottenere tu dal tuo collaboratore, prenditi piuttosto del tempo per ascoltarlo. Ovvero, dedica tempo ed energie a riconoscere e comprendere qual è la sua visione del mondo in modo da individuare quali sono specificamente:   

  • i suoi valori
  • i suoi obiettivi
  • i suoi modelli
  • le sue esigenze
  • i suoi bisogni 

È facendo leva sul suo personale mix di motivazioni e non sulle nostre che possiamo convincerlo a fare qualcosa che ci interessa. Perché, a quel punto, sarà qualcosa che interessa anche a lui.

Ripeto: è più facile fare leva sulle motivazioni che le persone hanno già piuttosto che cercare di imporre loro motivazioni e ragioni che non gli appartengono.
Perciò, asseconda le naturali tendenze dei tuoi collaboratori e imponi il meno possibile. Piuttosto, parla con loro, chiedi loro dei pareri, coinvolgili, riconosci ed elogia ciò che già fanno bene, incoraggiali, dai loro modo di esprimersi, aiutali a formarsi, trattali e rispettali come persone prima ancora che come dipendenti, dai loro fiducia. 

Le 6 E della motivazione

Un insieme di attività che incidono, queste sì, in modo diretto sulla motivazione del proprio personale e che io ho classificato in quelle che io chiamo le "6 E DELLA MOTIVAZIONE".
Ovvero:

  1. Envisioning (Rendere chiari gli obiettivi e le strategie)
  2. Enabling (Organizzare il lavoro)
  3. Education (Aiutare le persone ad acquisire o incrementare le competenze)
  4. Evaluation (Valutare le prestazioni e premiare i risultati positivi)
  5. Empowerment (Indicare i percorsi per migliorare)
  6. Empathy (Capire e far sentire comprese le persone in quanto tali)

6 E sempre ben presenti e applicate nelle organizzazioni che riescono a raggiungere l'eccellenza.

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Massimo Fancellu
 

Sono un formatore e un Coach professionista specializzato nello sviluppo dei Team aziendali. Col mio metodo “TEAM IN 3 PASSI” aiuto i Team di lavoro che vogliono essere più efficaci ed efficienti. Questo in azienda significa lavorare con più affiatamento, maggior benessere e aumentare la produttività del gruppo.

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