Obiettivo chiaro: la prima strategia di successo in comune fra la Littizzetto e Porcella
La mia visita, sabato 1 luglio, al Festival di Gavoi è stata decisamente ricca di spunti per il mio lavoro.
Come ho detto in un altro articolo, specie ascoltando le interviste alla Littizzetto e al surfista italo-americano Niccolò Porcella.
Articolo nel quale mi ero ripromesso di approfondire, infatti, le 3 affinità vincenti nell’affrontare i propri obiettivi professionali ( e la vita, in genere) emerse dai loro racconti.
Questo allo scopo sia di dare il giusto merito a chi ce l’ha fatta e sia, soprattutto, per imparare da questi esempi ad appropriarci tutti di queste strategie di successo, prima delle quali è:
Una chiara visione del proprio obiettivo (raggiungibile)
La storia di Luciana Littizzetto
La Littizzetto aveva un sogno. Sin da ragazzina, fremeva dalla voglia di fare l’attrice. Doveva fare i conti, però, con un limite: quello del suo aspetto fisico, distante dai canoni classici di bellezza delle attrici. Un lavoro più “normale” da insegnante (attività che lei ha svolto per 9 anni) sembrava più appropriato. Questo, per lo meno, era quello che credeva e su cui insisteva la sua famiglia.
Ma pensate che Lucianina (come la chiama bonariamente Fabio Fazio in televisione) abbia per questo gettato la spugna? La mattina insegna ma, nel frattempo, di sera frequenta una scuola di recitazione, inizia a esibirsi in alcuni spettacoli di cabaret, avvia collaborazioni come doppiatrice, fino ad approdare su Rai 3, al seguito del cast di Avanzi di Serena Dandini, dove si guadagna continui consensi.
Spettacolo dopo spettacolo, libro dopo libro, la Littizzetto si ritaglia un ruolo di sempre maggior rilievo come conduttrice e attrice comica, fino al prestigioso riconoscimento, nel 2007, del premio De Sica, assegnato alle personalità più in luce del momento nel mondo dello spettacolo e della cultura. Oggi, tutti conosciamo (e in molti apprezziamo) le sue straordinarie doti di artista.
La storia di Niccolò Porcella
Anche Niccolò Porcella ha un sogno. Cavalcare le grandi onde nell’oceano è ciò che, sin da quando è bambino, gli dona più gioia ed energia. Una voglia gigante quanto quelle onde. Assieme al fratello Francisco, anche lui appassionato di surf, riesce così a convincere i genitori a trasferirsi da Cagliari (città dove risiede con la famiglia) alle Hawaii per seguire la sua carriera sportiva.
Anni di formazione e costanti allenamenti, in giro per i mari del mondo, alla ricerca di avventure ed emozioni, non solo fra le onde: Niccolò, infatti, si diletta con successo anche nei tuffi estremi dalle scogliere, nel kiteboarding e nei voli con la tuta alare.
A 29 anni, è oggi un big del surf mondiale, conosciuto da molti per la sua impresa da record: nel 2015, a Tahiti, ha impressionato il mondo cavalcando un’onda da brivido, alta 22 metri, che lo ha classificato primo nel prestigioso “Wsl Big Wave award Tag Heuer WipeouT of the year” per la caduta più spettacolare.
Due storie di successo, che raccontano di chi ce l’ha fatta. Cosa le unisce?
Avere ben chiaro il proprio sogno, il proprio obiettivo, la direzione verso cui andare è un elemento comune ad entrambi. Ma attenzione: un obiettivo raggiungibile! Già, perché è in questo che sta la differenza fra il fantasticare fine a se stesso (in quanto troppo distante dalla realtà) e il “sognare in grande” in cui, invece, si tiene conto del contesto e delle situazioni oggettive di partenza. Situazioni a cui si può porre fronte pianificando delle azioni concrete, efficaci, per superare le difficoltà e i limiti presenti.
Ed è questo ciò che, ognuno a suo modo, hanno fatto sia la Littizzetto che Porcella: nutrire e perseguire il loro scopo, il loro sogno, concentrandosi su ciò che dipendeva da loro (gli studi di recitazione e i continui provini, per Luciana; il trasferimento alle Hawaii, nell’isola dalle onde giganti, e gli allenamenti quotidiani, per Niccolò). Senza perdere mai quell’elasticità necessaria per adattare il proprio impegno al divenire degli eventi. È in questo modo, infatti, che l’agire a vuoto diventa un fare costruttivo: quello mediante il quale, attraverso vie a volte non previste, arrivi sempre più vicino a trasformare i tuoi sogni in realtà.
Come il coaching ci aiuta a far emergere (e perseguire) i nostri obiettivi
Luciana e Niccolò lo hanno saputo fare da soli, grazie alla forte chiarezza e determinazione che li ha sempre animati. Casi eccezionali? Tutt’altro!
Tutti, infatti, abbiamo delle passioni, dei talenti da esprimere, tali da rendere pienamente gratificante la nostra vita. Questo a prescindere dal diventare famosi o meno, naturalmente.
Ma quanti di noi hanno altrettanto chiaro cosa vogliono davvero per la propria vita, cosa li rende felici, cosa li appassiona? E quanti credono fino in fondo nelle proprie possibilità, quanti coltivano e manifestano appieno il proprio ingegno? Quanti, infine, sono capaci di definire e percorrere una strada sostenibile per arrivare a realizzare i propri desideri?
Non esagero, perciò, nel dire “Benedetto il coaching!” perché, con la sua concretezza, autenticità e chiarezza di visione, può veramente aiutare molti (a patto di seguire il percorso con convinzione) ad uscire dall’impasse, a far emergere abilità e possibilità, a programmare passi tangibili per realizzarsi e migliorare la propria qualità di vita.
In oltre 10 anni di esperienza da coach, infatti, sono tante le persone che ho visto fare “up grade” importanti di vita proprio grazie alle nuove consapevolezze maturate durante il percorso. Che ha, come pregio più grande, proprio quello di non imporre niente ma, semplicemente, di permettere di organizzare sogni e risorse della persona in forma organica, coerente e attiva.
E che, va detto, aiuta anche a gestire in modo più positivo le inevitabili cadute e gli intoppi in cui ci si può imbattere lungo la strada della propria realizzazione. Ma, di questo, ti parlerò in una “prossima puntata”…