Cosa accomuna Pirandello e la Pnl
Nel mondo della comunicazione, dello sviluppo personale, dell'impresa e della medicina oggi si parla (e si usa) molto di Programmazione neuro linguistica (PNL) e di neuroscienze.
Prima però che arrivassero Bandler e Grinder a mettere le basi di questa straordinaria metodologia, anche alcune menti geniali vissute nella prima metà del 1900 avevano di fatto anticipato, con il loro pensiero e le loro opere, alcuni dei presupposti chiave della Pnl.
Fra questi, sicuramente possiamo ricomprendere gli scrittori Luigi Pirandello e Haldous Huxley.
Pirandello, in particolare, ha approfondito molto il tema della soggettività, vale a dire proprio uno dei principi cardine della Pnl, definita dai suoi stessi fondatori come "lo studio dell'esperienza soggettiva".
Ma prima di ogni approfondimento, ti invito a leggere questo breve stralcio tratto dall'opera pirandelliana "Così è, se vi pare" (a cui ti rimando anche per la lettura dell'intera commedia , naturalmente solo "se ti pare" :-)).
La soggettività secondo Pirandello (Da "Così è, se vi pare")
SIGNORA SIRELLI Ah no, caro, senti: questa è la verità!
rivolgendosi alla signora Amalia:
La verità, signora mia: con mio marito che dice sempre di saper tutto, io non riesco a sapere mai niente.
SIRELLI Sfido! Non si contenta mai di quello che le dico! Dubita sempre che una cosa non sia come io gliel'ho detta. Sostiene anzi che, come gliel'ho detta io, non può essere. Arriva finanche a supporre di proposito il contrario!
SIGNORA SIRELLI Ma abbi pazienza, se vieni a riferirmi certe cose...
LAUDISI (ride forte) Ah ah ah... Permettete, signora? Rispondo io a suo marito. Come vuoi, caro, che tua moglie si contenti delle cose che tu le dici, se tu - naturalmente - gliele dici come sono per te?
SIGNORA SIRELLI Come assolutamente non possono essere!
LAUDISI Ah, no, signora, perdono: qui ha torto lei! Per suo marito, stia sicura, le cose sono come lui gliele dice.
SIRELLI Ma come sono in realtà! come sono in realtà!
SIGNORA SIRELLI Nient'affatto! Tu t'inganni continuamente!
SIRELLI T'inganni tu, ti prego di credere! Non m'inganno io!
LAUDISI Ma no, signori miei! Non v'ingannate nessuno dei due. Permettete? Ve lo dimostro. - Tutt'e due, qua, vedete me. - Mi vedete, è vero?
SIRELLI Eh sfido!
LAUDISI No no. Vieni qua, vieni qua....
SIRELLI (gli s'appressa, sorridente, come per prestarsi a uno scherzo) Perché?
LAUDISI Vedimi meglio. Toccami. Così, bravo. - Tu sei sicuro di toccarmi come mi vedi, è vero?
SIRELLI Direi....
LAUDISI Non puoi dubitare di te, sfido! - Ora, scusi, venga qua lei, signora.... No no, ecco, vengo io da lei....
Le si fa davanti, si piega su un ginocchio:
Mi vede, è vero? Alzi una manina; mi tocchi.... - Cara manina!
SIRELLI Ohè.... ohè....
LAUDISI Non gli dia retta! -È sicura anche lei di toccarmi come mi vede? Non può dubitare di lei. - Ma per carità, non dica a suo marito, né a mia sorella, né a mia nipote, né alla signora qua, come mi vede, perché tutt'e quattro altrimenti le diranno che lei s'inganna. Mentre lei non s'inganna affatto! Perché io sono realmente come mi vede lei! - Ma ciò no toglie che io sia anche realmente come mi vede suo marito, mia sorella, mia nipote e la signora qua, che anche loro non si ingannano affatto!
SIGNORA SIRELLI E come, dunque, lei cambia dall'uno all'altro?
LAUDISI Ma sicuro che cambio, signora mia! E lei no, forse? Non cambia?
SIGNORA SIRELLI (precipitosamente) Ah no no no no no. Le assicuro che per me io non cambio affatto!
LAUDISI E neanch'io per me, creda! E dico che voi tutti v'ingannate se non mi vedete come mi vedo io! Ma ciò non toglie che non sia una bella presunzione tanto la mia che la sua, cara signora.
SIRELLI Ma che ci ha da vedere tutto questo, scusa?
LAUDISI Come no? Vi vedo così affannati a cercar di sapere chi sono gli altri e le cose come sono, quasi che gli altri e le cose per se stessi fossero così o così....
SIGNORA SIRELLI Ma secondo lei allora non si potrà mai sapere la verità?
SIGNORA CINI Se non dobbiamo più credere neppure a ciò che si vede e si tocca!
LAUDISI Ma sì, ci creda, signora! Perciò le dico: rispetti ciò che vedono e toccano gli altri, anche se sia il contrario!
Le percezioni possono ingannarci
Sei riuscito a cogliere il "succo del discorso" in questo dialogo?
C'è un messaggio centrale che emerge dalla conversazione fra la signora Sirelli e Laudisi: ovvero, che ciascuno di noi elabora ciò che vede e sente in maniera assolutamente unica e personale. E questa è la soggettività.
In cosa si traduce questo? Nel fatto che una stessa cosa può essere osservata e interpretata in maniera anche molto, molto diversa da persone diverse. Questo significa, dunque, che nessuno può affermare con certezza di essere pienamente oggettivo e di conoscere -fino in fondo- la verità assoluta (ma solo di conoscere la sua verità o punto di vista).
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Soggettività e Pnl: una visione più ottimista rispetto a Pirandello
Dunque, l'intuizione di Pirandello sulla relatività e soggettività della realtà è la stessa su cui si basa la Programmazione neuro linguistica.
Ciò su cui Pirandello e la Pnl divergono sensibilmente, però, è il diverso scopo e uso assegnato allo stesso postulato.
Mentre per Pirandello la soggettività è una fonte di guai, tanto da essere considerata come la causa della ben nota "incomunicabilità", per Bandler e Grinder la soggettività si trasforma, invece, in una formidabile risorsa e opportunità per migliorare la comunicazione fra le persone.
Nella mente dei due fondatori americani, la Pnl nasce, infatti, con l'obiettivo di superare le difficoltà di relazione fra gli individui per arrivare a creare dei punti d'incontro. Tutto questo, appunto, partendo e rispettando l'interpretazione diversa e soggettiva del mondo che ciascuna persona ha.
Secondo Bandler e Grinder, puoi capire gli altri - e quindi trovare delle vie di comunicazione col prossimo - nel momento in cui sei capace di andare a "curiosare" nel loro modo di leggere la realtà, accettandolo senza giudizi. Ovvero, senza pretendere di avere ragione o, per dirla ancora meglio, senza partire dal preuspposto che il tuo modo di concepire il mondo sia migliore di quello degli altri.
La chiave per comunicare? Accettare la visione dell'altro senza giudicare
Credo che proprio in questa astensione dal giudizio si celi una grossa differenza fra la Pnl e Pirandello: verosimilmente, infatti, la visione pessimista sull'uomo e sulla sua incomunicabilità espressa dal Premio Nobel siciliano deriva dalla sua difficoltà di distaccarsi senza giudicare la visione soggettiva altrui del mondo.
Qual è invece il vantaggio del rinunciare al giudizio?
Porsi in posizione neutrale nei confronti dell'altro porta grandi benefici: facilita il vero ascolto e ci permette di avvicinarci agli altri, rendendo più efficace la nostra comunicazione e, quindi, facendo diventare più fruttuose le relazioni che intratteniamo con il resto del mondo.
Forse, mentre leggi, stai pensando che non giudicare non è facile...
Se è così, hai ragione: sospendere il giudizio non è facile per niente ma, ti assicuro, non è neanche impossibile e vale davvero la pena provarci!
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