Teamwork: come superare l’alibi delle urgenze per riuscire, finalmente, a pianificare
"Vedevo le persone muoversi rapide come formiche, spostandosi elettriche, affannate, da una scrivania all'altra, da un ufficio all'altro, ognuna per conto suo... mi dava l'impressione di assistere ad un andirivieni sconclusionato, un agitarsi a vuoto, senza che nessuno, in realtà, ci capisse molto di quello che stava facendo e di cosa era davvero importante fare. Insomma, una gran baraonda, più che gente organizzata per lavorare assieme!"
Questa è la "visione dall'alto" della sua azienda condivisa da un imprenditore che, diversi anni fa, ho avuto come partecipante ad un mio corso sulla gestione degli stati d'animo e dello stress.
Una presa di coscienza da cui questo Responsabile aziendale ha preso il via per capire che era necessario fermarsi, fare il punto e riorganizzare il lavoro per evitare di consumare ancora energie inutilmente, senza scopo.
E questa è la scena che, prima di tutte, mi torna in mente ogni volta che, girando per enti ed aziende, mi imbatto in altri Team leader, manager, dirigenti che raccontano di vivere in perenne emergenza, di lavorare sforzandosi sistematicamente di far fronte alle urgenze.
Se sei a capo di un Team o di un'organizzazione, mi auguro che non ti capiti di dover sperimentare a lungo questa condizione di "costante affanno lavorativo". Perchè, se l'emergenza quotidiana nella tua azienda fosse la norma, significherebbe che stai commettendo uno degli errori tipici dei Team Leader!
Non pianificare, rimandare all'infinito i tempi di scelte e decisioni è, infatti, una trappola in cui il management può incorrere quando non si ha la forza (e la lucidità) di mettere uno stop all'alibi della contingenza.
Senza una visione, il fare è sterile e controproducente
Quand'è che si può parlare di priorità, di obiettivi e di strategie per raggiungerli in un'organizzazione che lavora sentendo sempre il fiato sul collo delle incombenze impellenti?
Praticamente MAI!
E questo, oltre un tempo e circostanze ragionevoli, significa semplicemente che la quotidianità si è impossessata delle energie e della motivazione cruciali, invece, per ampliare la visione e le prospettive per il futuro aziendale.
L'emergenza quotidiana si trasforma così in pretesto per proseguire... "stando fermi"!
Non faccio fatica a capire quei Leader aziendali che, scivolando giorno dopo giorno sotto il peso delle urgenze, se ne ritrovano schiacciati. Non faccio fatica perché so che, quasi sempre, alla base c'è l'intenzione positiva di prodigarsi per un'attività a cui si tiene davvero. Ma so anche che, dopo un po', questo buttarsi a capofitto sul fare non solo non funziona ma arreca danni enormi alla stessa sopravvivenza dell'impresa. La ragione è semplice:
Se passi le tue giornate a tappare buchi, pensi a difenderti piuttosto che indirizzare le tue energie e i tuoi desideri verso ciò che di nuovo, utile e buono puoi costruire.
E questo fa la differenza sui risultati che puoi ottenere e sulla qualità delle vostre giornate al lavoro.
Dovere o desiderio: in base a quale leva agisci?
Fermati un attimo e rifletti: a cosa pensi quando ti svegli al mattino?
A ciò che di importante e desiderabile vuoi realizzare in quella giornata (un incontro in famiglia, un pranzo con gli amici, un obiettivo di lavoro...)?
Oppure, ancor prima di aprire gli occhi, è una lista di doveri e faccende da sbrigare (spesa da fare, bambini da accompagnare, cartellino da timbrare...) a risucchiare la tua mente e le tue energie?
Se questa domanda ti dovesse sembrare poco attinente al senso di urgenza presente quotidianamente in parecchie aziende, forse è perché ancora non sai che:
in una logica sistemica, ciò che succede in un gruppo rispecchia ciò che succede nell'individuo.
La tua predisposizione mentale riflette e si riflette, cioè, nell'atteggiamento con cui anche il gruppo di lavoro di cui fai parte porta avanti le sue attività in azienda. Una "contaminazione" a vicenda che aggiunge malessere e disorientamento a tutti i livelli quando si affrontano le giornate e il lavoro partendo dal presupposto ingannevole del dovere e dell'obbligo anziché del desiderio e della creatività.
Questo non significa, ovviamente, essere irresponsabili e non usare il buon senso per adempiere agli impegni necessari (anche a quelli noiosi) ma, piuttosto, evitare di diventarne succubi, perdendo di vista lo scopo più ampio del proprio agire.
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Se non vuoi farti affossare dall'alibi delle urgenze, metti uno stop usando le strategie adeguate
Perciò, cosa si può fare per invertire la rotta?
Qualora tu ti trovi o, ancora meglio, per evitare di ritrovarti vittima dell'agire forsennato e non focalizzato, ci sono delle strategie su cui puoi fare affidamento.
Preciso: strategie che non ti cambiano l'esistenza dalla sera alla mattina ma che, di sicuro, una volta acquisite come abitudini (mentali e operative), portano benefici pazzeschi sia nello stile di lavoro che nei numeri di bilancio.
Questo dimostrano, infatti, quegli imprenditori e quelle aziende che, mettendo uno stop all'alibi delle urgenze, hanno investito nel credere e nel creare un ambiente di lavoro più organizzato, coinvolgente e benestante.
E guarda caso, o questi Team Leader sono fortunatissimi, oppure performance, clima e risultati migliori sono la naturale conseguenza di una ferma volontà nel guardare e gestire diversamente anche le pressioni quotidiane.
Le 5 domande da cui partire per pianificare e lavorare in modo costruttivo, anticipando i problemi
La domanda chiave da cui partire, perciò, è non tanto "cosa devo fare" quanto, piuttosto:
cosa voglio realizzare e perché?
E' evidente che gestire un Team comporta delle scelte. Anche farsi soverchiare dalla routine è, in ogni caso, una scelta. E ovviamente, allontana da prospettive e qualità di lavoro più prospere.
Se, come Responsabile di un Gruppo o di un'intera organizzazione, è tua ferma intenzione scongiurare il rischio di "girare a vuoto", la scelta fondamentale è:
Quanto tempo possiamo riservare, al giorno o alla settimana, per decidere assieme:
- Dove desideriamo arrivare?
- Come intendiamo arrivarci?
- Come vogliamo misurare i progressi?
- Come affrontare gli ostacoli?
Coinvolgere e discuterne assieme -affinché il vantaggio di obiettivi e strategie aziendali sia chiaro e convincente per tutti- resta, infatti, la strada maestra per costruire opportunità e benessere, gestendo per tempo i problemi prima che si trasformino in perenne emergenza.
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