Limiti inesistenti: una garanzia per una vita da…cani!
Ti sei preso un minuto per farti due risate con questo esilarante filmato?
Proprio dura, a volte, la vita da cane, vero?
Ma sei proprio sicuro che questa errata percezione della realtà capiti solo ai nostri amici a quattro zampe?
Certo, a primo impatto, quando l'ho visto, il video ha fatto sorridere pure me.
Subito dopo, però, mi sono accorto che io quella scena in effetti l'avevo vista più e più volte: in anni di lavoro da formatore in giro fra enti, aziende e studi di professionisti...non solo, anche in varie occasioni quotidiane con familiari, amici o conoscenti.
Già, perché di persone che si "imbullonano" anziché passare tranquillamente attraverso porte e finestre spalancate ne ho conosciute (ahimè) diverse. Precludendosi così, a priori, gioie, successi e opportunità nuove nella loro vita.
Come mai accade questo? Cosa distorce lo sguardo impedendo di vedere e decodificare con chiarezza il contesto?
In diversi casi, le persone vedono barriere che non ci sono a causa di un'abitudine: ripetono perciò lo stesso "copione" perché non pensano di poter avere possibilità diverse da quelle conosciute e usate fino a quel momento.
"Illusioni percettive", "abitudini disfuzionali", "convinzioni limitanti" sono alcuni degli appellativi più comuni con cui sono definiti questi schemi di comportamento errati nell'ambito dello sviluppo personale.
Ovvero...
La mappa non è il territorio. (Alfred Korzybski)
Questa l'efficace sintesi, proposta nella prima metà del 1900 dal grande ingegnere e filosofo polacco Korzybski, per spiegare la distanza esistente fra la realtà oggettiva e l'interpretazione che di essa ne fanno le persone.
Concetto ripreso e fatto proprio, poco dopo, da Richard Bandler e John Grinder, padri ideatori della Pnl, ad esempio.
Distorcere la realtà, un fatto frequente. Ad esempio quando...
Quale che sia, comunque, il nome con cui vogliamo chiamare il motivo per cui percezioni e linguaggio possono alterare e allontanarci dalla realtà dei fatti, tutto finisce, spesso, alla fine, nel solito modo: poche persone si "avventurano" oltre ciò che già sanno e fanno in determinate, ripetute circostanze.
Un classico esempio: la persona che si sente trattata male da qualcun altro (familiare, amico, capo o collega che sia) e parla di questo suo disagio con tutti tranne che col diretto interessato.
Questo, perché si parte dal presupposto che "tanto non servirà"...
Oppure, un'altra situazione abbastanza tipica è quella di un ufficio che affronta in modo contorto un processo di lavoro, lamentandosene sempre. Ma quando chiedi agli impiegati come mai agiscono in quel modo, tutti ti rispondono all'unisono "perché si è sempre fatto così". Salvo poi scoprire, però, che altri uffici, in altri ambienti, fanno diversamente e meglio.
Altro caso frequente è trovare persone che rinunciano alle loro aspirazioni belle e chiare di lavoro senza provarci, perché si sono convinte (o qualcuno vicino a loro le ha convinte) di "non farcela", di "non essere all'altezza".
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In sostanza: quando c'è qualcosa che ti piacerebbe fare, o ti trovi davanti ad un problema da risolvere o ad una nuova sfida per migliorare la tua vita, non innescare il pilota automatico replicando il solito schema a te già noto.
Piuttosto, fermati. guardati intorno e chiediti se, rispetto a ciò che già credi, sai e fai, non ci sia invece qualcosa di nuovo, di diverso che puoi fare per ottenere risultati migliori dalla situazione che sei in procinto di affrontare.
Ti stupirai di come, se solo apri più porte alle possibilità, "incredibilmente" inizierai a intravedere, man mano sempre più chiaramente, percorsi, azioni, comportamenti alternativi e più funzionali rispetto a quelli di routine.
Se fai quel che hai sempre fatto, otterrai i risultati che hai sempre ottenuto. (Albert Einstein)
Insomma: non dare niente per scontato ma, piuttosto, gioca a esplorare, aprire, spalancare il tuo sguardo verso nuovi modi di vedere e di fare...cambiare potrebbe rivelarsi più facile di quanto tu creda.
Ah, dimenticavo! A scanso di equivoci: se decidi di passare da una finestra chiusa, assicurati prima che il vetro non ci sia!
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